Il giardino pubblico del fossato di via Cadorna a Monopoli resta chiuso ed il Partito Democratico monopolitano, in un comunicato, punta l’indice contro l’Amministrazione comunale e la Polizia Locale accusandole di immobilismo. Il Pd pone essenzialmente due domande. La prima: “perché, dopo aver riconosciuto l’abuso e l’illegittimità del cancello privato, non si è proceduto alla sua rimozione o a interventi concreti per liberare l’accesso?”. La seconda: “perché la Polizia Locale, pur avendo ricevuto l’incarico e il parere favorevole per garantire l’apertura quotidiana, non ha eseguito quanto deliberato da mesi?”. Quest’ultima domanda viene posta al comandante della PL, Saverio Petroni. Il Pd afferma che la chiusura “sta privando la città di uno spazio pubblico di grande valore storico, culturale e sociale, restando di fatto una ferita aperta nella fruizione degli spazi verdi cittadini”. Il partito ricorda che “il progetto di riqualificazione, finanziato con 120.000 euro dalla Regione Puglia attraverso il Programma PRUacs, ha visto una ristrutturazione completa del fossato, compresa l’installazione di un’area giochi per bambini, il rinnovo del verde, nuovi impianti di irrigazione e illuminazione e una gradinata in tufo, opere a oggi usufruibili solo a chi possiede le chiavi di un cancello abusivo che ancora impedisce l’accesso pubblico”. “La Giunta comunale, in una delibera dello scorso luglio 2023 – continua la nota del Pd – aveva riconosciuto pubblicamente l’origine del problema, dichiarando la necessità di rimuovere il cancello privato che circonda l’area e di garantire l’apertura quotidiana del giardino dalle ore 8:00 alle 22:00, supportata anche da un provvedimento di Polizia Locale incaricata alla gestione. Purtroppo, a oggi, nessuna azione operativa è stata fatta per mettere in pratica quella decisione: il cancello rimane chiuso, il giardino inutilizzabile, e la delibera inapplicata”. Di qui la richiesta del PD Monopoli di “esigere risposte immediate nei confronti della cittadinanza e un piano dettagliato per rendere finalmente fruibile il Giardino del Fossato, sottraendolo a un’inaccettabile e ingiustificabile condizione di esclusione a danno della comunità tutta”.