Costituito a Monopoli il circolo di Sinistra Italiana: eletto segretario Domenico Sampietro

A livello locale continua l’attività del Movimento Manisporche


Si è costituito a Monopoli il circolo di Sinistra Italiana e l’assemblea ha eletto all’unanimità il segretario che è il 44enne Domenico Sampietro (foto a destra), dipendente comunale. Il congresso fondativo (nella foto a sinistra) si è svolto sabato 5 aprile scorso alla presenza
del segretario provinciale Mimmo Ferrante
e di Maria Angela Mastronardi della segreteria provinciale di SI e consigliera comunale del Movimento ‘Manisporche’ che continuerà la sua attività politica a livello locale.
“Ringrazio tutte le tesserate e i tesserati che hanno riposto in me una fiducia così grande –
le prime parole del neo segretario – e q
uesto momento arriva al termine di un percorso, svolto in questi mesi, a cui anche il Movimento Manisporche ha dato un fondamentale contributo”. “Sinistra Italiana – continua Sampietro – ritorna in un momento delicatissimo della vita della città, in cui le scelte politiche vengono prese dalla maggioranza in assoluta solitudine e la partecipazione è ridotta a pura facciata. Eppure, normalmente, gli abitanti delle città si confrontano, discutono, litigano. Monopoli vive una fase in cui questo dibattito è anestetizzato, soffocato da lustrini e mega-eventi. Ecco, il primo focus è questo: riaprire un dibattito sano sulle scelte che riguardano la città, senza timore di alzare i toni se necessario. Su questo sono positivo: la parte pubblica del congresso ha rappresentato un momento per guardarci in faccia e ho visto tante forze vitali, spesso giovani, che hanno solo bisogno di trovare un campo di espressione. Il nostro compito è riaprire il campo da gioco”. “Il secondo focus è trovare nuove e nuovi interpreti. Il centrosinistra deve moltiplicare le gambe delle persone su cui camminare, a prescindere dalla forza politica rappresentata. Tutto questo assieme ai consiglieri di opposizione, che stanno svolgendo un compito numericamente ai limiti dell’impossibile, e a chi, in varie forme, già sta operando. Ed è fondamentale che queste voci siano chiare e senza ambiguità, tese alla definizione di una città attraente e inclusiva. Inclusiva per tutte e tutti: per i residenti come per i turisti, per i giovani come per gli anziani, per chi abita in centro, in periferia o nelle contrade, per le persone con disabilità. Mi sembra che le questioni non siano affatto poche e che la città, a differenza di quanto si voglia far credere, non veda l’ora di affrontarle”.