In visita al nuovo ospedale Monopoli-Fasano l’architetto spagnolo De Pineda che lo ha progettato: è in un paesaggio speciale
La fine dei lavori entro il prossimo luglio ma mancano i finanziamenti per l’acquisto dei macchinari. Le perplessità di Amati
In visita oggi al nuovo ospedale Monopoli-Fasano l’architetto che lo ha progettato: lo spagnolo Albert De Pineda (nella foto numero 2). Con lui c’era l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, il direttore generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce, il direttore amministrativo Luigi Fruscio, i professionisti dell’Area Tecnica dell’azienda sanitaria, i tecnici di Manens S.p.A., la società che sta realizzando l’opera, e la Direzione lavori, guidata da Francesco Ruggiero. Presenti, anche il consigliere regionale Stefano Lacatena, il rieletto sindaco di Monopoli Angelo Annese ed il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria. “Questo ospedale – ha chiarito l’architetto Albert De Pineda - esprime un concetto nuovo, pensato e realizzato per sorgere proprio in questo luogo che ha un paesaggio così speciale, immerso tra gli ulivi monumentali che sono vere e proprie sculture naturali. Una struttura con un impatto ambientale molto basso e perfettamente integrata con il paesaggio che, però, pur avendo grandi dimensioni è costruita a misura d’uomo, tenendo cioè sempre presente che l’ospedale deve essere fatto su ‘scala umana’, far sentire il paziente il più possibile in un ambiente domestico, come fosse a casa sua. La qualità realizzativa – ha aggiunto - è molto alta, ogni degenza è in rapporto stretto con il verde esterno, per cui penso che anche questo contribuirà alla guarigione o al recupero dei pazienti. Tutto, dall’uso della pietra locale al colore, contribuisce a far sì che questo ospedale sia stato concepito non in maniera standard, artificiale, ma disegnato per integrarsi con questo luogo. Con il Covid è anche cambiata in generale la concezione architettonica dell’ospedale stesso, che dev’essere dotato di grandi spazi, essere flessibile e capace di cure e attrezzature ad alta intensità ma anche adattarsi velocemente a grandi emergenze, dalla pandemia ai disastri naturali come un terremoto”. La fine dei lavori è fissata per il 24 luglio anche se il consigliere regionale Fabiano Amati è perplesso sulla data di conclusione delle opere. Anzi, sottolinea, è impossibile che possa accadere. Tuttavia resta il nodo della mancanza di fondi per l’acquisto di attrezzature e macchinari. L’assessore Palese ha comunque affermato che “c’è un grande lavoro da parte di consiglieri e giunta regionale per velocizzare al massimo i passaggi burocratici legati all’acquisizione del finanziamento ex art. 20, i cui tempi sono sempre croce delizia per tutti noi. Non diamo date, ma l’impegno c’è tutto”. Anche Lacatena ha rilasciato una dichiarazione: “continueremo, con il massimo rigore, a monitorare l’iter per l’apertura dell’ospedale che sarà un fiore all’occhiello per tutta la sanità pugliese. Ora, in particolare, bisogna occuparsi del “cuore pulsante” del nosocomio: le attrezzature, ma soprattutto il personale. Perché proprio i dipendenti e i macchinari tecnologicamente d’avanguardia saranno il motore di un ospedale che, ne siamo certi, diventerà un riferimento non solo per la Puglia, ma per l’intero Mezzogiorno”. Ricordiamo, infine, che il nuovo ospedale avrà 299 posti letto divisi in 150 stanze doppie e singole e ci saranno nove sale operatorie.