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Le ‘Giornate Fai di Primavera’ a Monopoli: visite alla Masseria fortificata Zaccaria, in contrada S. Stefano

Sabato 23 marzo dalle ore 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 17,30 di sabato 23 marzo, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 di domenica 24 marzo 

 

La masseria Zaccaria, in contrada Santo Stefano, è stata scelta come luogo da visitare in occasione delle ‘Giornate Fai di Primavera’ in programma sabato 23 domenica 24 marzo. Gli orari sono dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle ore 17,30 di sabato, per domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’evento è stato presentato in conferenza stampa. La Masseria fortificata Zaccaria sorge nell'apice interno di una piccola lama nei pressi della via Traiana, ricca di fascino e storia, che favorì lo sviluppo economico e agricolo del territorio. È a circa km 3 a sud-est di Monopoli e a circa km 1 dall'abbazia benedettina di S Stefano (XI sec). La Masseria fu costruita intorno al XV secolo e nei suoi sotterranei si trova l'antica chiesa rupestre di Cristo Campanarello, edificata probabilmente tra il X e il XII secolo. È presente anche un ipogeo. La cripta è costituita da un'ampia grotta composta da una cappella a due navatelle, spartita da pilastri e conclusa da due absidi, a soffitto piano, preceduta da una specie di atrio. Alla cripta si accede dalla chiesa sovrastante, costruita nel XVIII sec dai Frati Minori e in seguito usata come deposito. La cappella ha pianta rettangolare ed è orientata ad est. È interamente costruita nella roccia ed ha una volta piana con lucernaio. Il soffitto è sorretto da tre archi che poggiano su due pilastri scavati nella roccia. I pilastri dividono la chiesa in tre navate. In corrispondenza di ciascuna navata c'è un'abside. Nell'intradosso dell'arco centrale si notano scavate alcune piccole nicchie, nell'estradosso sono incise iscrizioni e croci. La cripta ha due ingressi, di cui uno attualmente è chiuso, e tracce di decorazioni su tutte le pareti e i pilastri. Si conservano gli affreschi delle absidi di sinistra e centrale. Essi rappresentano S. Michele Arcangelo e la Crocifissione con Cristo sofferente col volto dolorante tra la Madonna e S. Giovanni Evangelista. Il culto di S Michele Arcangelo risale in Oriente ai primi tempi del Cristianesimo poi, per influsso bizantino, passò in Occidente. All'Arcangelo Michele furono dedicati numerosi santuari nell'Italia meridionale con novene, voti e preghiere perché il Santo era considerato il protettore dei campi, dei villaggi e delle quattro direzioni.