Mastronardi, Papio, Contento e Brescia: ecco spiegata la nostra uscita dall’aula consiliare

I quattro consiglieri comunali contrari anche ad una variazione di bilancio

Come già riportato nell’articolo riguardante la seduta del consiglio comunale di Monopoli svoltasi nella giornata di lunedì 31 marzo, i quattro consiglieri di opposizione Angelo Papio, Maria Angela Mastronardi, Silvia Contento e Pietro Brescia hanno abbandonato l’aula al momento della votazione sul progetto di fattibilità tecnica ed economica della ciclopedonale Costa dei Trulli Adriatica che va da Monopoli a Torre Canne e, precedentemente, avevano votato contro alla ratifica di una delibera di giunta di variazione al bilancio 2025-2027. All’indomani della seduta i quattro consiglieri hanno diramato una nota in cui spiegano i motivi della loro decisione.

Variazione al Bilancio. Il no, hanno spiegato i quattro, è motivato “dall’enormità dei fondi in variazione, pari a oltre 700mila euro, dalla fragilità del carattere d’urgenza dei 9 progetti scritti in delibera e soprattutto per difendere la norma che attribuisce al consiglio comunale il ruolo di deliberare le variazioni di bilancio e vede la Giunta sostituirsi solo in caso di effettiva e motivata urgenza”. Per la cronaca il provvedimento è passato con il voto dei 19 consiglieri (sindaco compreso) di maggioranza.

Ciclopedonale. “Anche in questo progetto, con il più alto finanziamento mai visto, pari a oltre 15milioni di euro, divisi tra Monopoli e Fasano – scrivono i quattro – il metodo di lavoro dell’amministrazione Annese è stato lo stesso, sempre uguale da 17 anni a questa parte. Tutto è stato deciso negli uffici e, in Commissione e poi in Consiglio, si riporta quanto stabilito. Di fronte a questo ennesimo atto di disinteresse nei confronti dei cittadini e di quanto essi potrebbero apportare come contributo, abbiamo deciso di non contribuire alla discussione con le richieste di chiarimenti e di uscire dall’Aula al momento del voto”. Prima di abbandonare la sala consiliare Mastronardi, a nome dei quattro consiglieri, ha letto il documento congiunto chiedendo che fosse messo agli atti del consiglio che di seguito riportiamo. “Da 17 anni la Città è nelle vostre mani. Grazie alla competenza e alla forza dei Dirigenti state gestendo la cosa pubblica senza un apporto serio di indirizzo della politica e con assoluta e totale assenza di un quadro programmatico di riferimento. Pullulano azioni spot improvvisate e prive di buon senso. State alterando molte, troppe, parti sensibili del territorio con opere pubbliche e con importanti interventi urbanistici, bypassando la condivisione con i cittadini. Avendo a disposizione una quantità di denaro davvero generosa, restano inspiegabili i risultati delle opere pubbliche, ora non funzionanti perché realizzate male o non manutenute (come nel caso della villa comunale e dell’area del fossato) ora discutibili per qualità progettuale o per distonia con il contesto, come nel caso del rifacimento dell’intera area di Portavecchia (il parcheggio sugli scogli, la Casa del mare, la cattedrale del pescatore) o di gran parte del parco in Lama Belvedere. Pensate di fare a meno di noi dell’opposizione, che pure rappresentiamo una parte di elettori, deformando il senso della democrazia. Se il vostro 70% delle urne vi consente di operare indisturbati, sappiate che questo fa di voi gli unici responsabili di fronte alla storia e alla città. Noi non intendiamo restare silenti e non possiamo accettare che lo stravolgimento della città avvenga con comunicazioni estemporanee di soluzioni già prese, di cui ci date contezza, alla fine, solo in Consiglio Comunale. Non voteremo né questo provvedimento né altri a venire, che riguardino una trasformazione del territorio sgarrupata, a vantaggio di pochi e a scapito della collettività. “L’umanesimo dell’urbanistica”, “mettere al centro la persona”, “difendere il bene comune”, non sono per noi frasi fatte e ad effetto. Significano studio vero, osservazione della realtà, partendo non da chi corre avanti ma da chi è più indietro. Come opposizione usciamo dall’aula e vi delegittimiamo dal proseguire con il vostro modo di governare il territorio, che si sta dimostrando un vero e proprio insulto ai luoghi, alla loro bellezza e alla loro storia. E lo state facendo da soli, senza alcun coinvolgimento dei cittadini e dei loro rappresentanti”. Anche in questo il provvedimento è stato approvato con 17 voti (oltre ai quattro consiglieri di opposizione erano assenti quattro consiglieri di maggioranza).