
E’ scontro di vedute tra il consigliere comunale di ‘Manisporche’ Angelo Papio ed il consigliere regionale, nonché delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena sulla Legge regionale delle Coste del 2007. In una nota, Papio critica la Legge Quadro che Lacatena intende predisporre definendola “uno strazio” perché abolisce “la doppia pianificazione della Regione e dei Comuni, dando libertà ai sindaci di fare da sé i piani di utilizzo degli arenili, rispettando alcune linee guida come la lapalissiana percentuale del 60% di spiagge libere”. In una situazione in cui, scrive il consigliere comunale, il livello del mare sale e la costa scompare. “Dal 1980 al 2011 – sottolinea – la Puglia sugli oltre 900 km di costa ne ha persi 85. Gli arenili arretrano. Altri 195 km di costa, dal Gargano a Leuca, fino a Ginosa, sono a rischio di erosione. Questo è il contesto in cui in modo frettoloso ed esagitato si muove il delegato regionale Lacatena”. Di qui l’appello al governatore Michele Emiliano “perché fermi questa deriva iperliberista. Oggi i cambiamenti climatici invocano politiche di salvaguardia del territorio, l’erosione costiera non è un errore da contrastare ma un fatto naturale a cui adattarsi e le falesie, quando non aggredite dal mattone, cadono a pezzi. Il bilancio ambientale richiede un pareggio tra quello che consumiamo e quello che il territorio pugliese è in grado di rigenerare. Altrimenti significa che si stanno derubando risorse alle generazioni future. Qualunque proposta politica in questo ambito deve dimostrare di non alterare l’attuale bilancio ambientale e di non modificare significativamente il clima. Con le sue molteplici componenti, la fascia costiera rappresenta un sistema complesso che necessita di un’adeguata pianificazione urbanistica e di strumenti idonei, altro che poche e semplici norme gestite dal solo ente comunale”.