
Dopo Adalisa Campanelli, componente della Direzione nazionale del Partito Democratico, da Monopoli si leva un altro no alla bozza di Piano regionale delle coste presentata giorni fa dal consigliere regionale delegato all’urbanistica Stefano Lacatena. Il diniego arriva dai partiti di opposizione presenti in consiglio comunale: Manisporche, Spazio Civico, Riprendiamoci Monopoli e Sinistra Italiana e Verdi (quest’ultima appena costituitasi e non rappresentata nell’assemblea cittadina) che, in una nota, auspicano come punto di partenza la legge regionale 17 del 2015 firmata dall’allora assessore Guglielmo Minervini ed ora cancellata “con un colpo di spugna” dalla bozza di Lacatena che, a loro dire, “esalta gli interessi dei privati a scapito dell’interesse pubblico”. Come è noto la bozza prevede l’aumento dal 40% al 50% dei lidi ai privati, l’eliminazione della categoria ‘spiaggia libera con servizi’, i Comuni devono indicare le aree da destinare ad attività turistico-ricreative diverse dalla balneazione e quelle per pubblici servizi, parcheggi e servizi igienici. Di qui le proteste e le critiche sollevate dalle associazioni ambientaliste, dai sindaci (attraverso l’Anci) e da alcuni componenti della stessa maggioranza di centrosinistra della Regione Puglia (Pd e Movimento 5 stelle). “Il punto da cui ripartire per aggiornare il Piano Regionale delle coste non può essere la bozza Lacatena – si legge nella nota – ma il testo di legge del 2015, che al litorale pugliese rivolgeva uno sguardo di cura, di protezione e di equilibrio tra gli interessi privati e quelli pubblici dei liberi fruitori della costa e del mare”.